La stanza di Alessandra

Il docufilm “Amica di salvataggio”
Così Ale è tornata a casa

Giovedì 17 giugno 2021 alle 23 è andato in onda su Rai 2, con il patrocinio di Rai Documentari e Rai per il Sociale, il docufilm “Amica di salvataggio”, tuttora disponibile sulla piattaforma Raiplay.

Clicca qui per leggere l’articolo in cui Il marito di Alessandra racconta come è nato.

Clicca qui per accedere alla visione del docufilm.

Rassegna stampa (dopo il Docufilm «Amica di salvataggio», andato in onda su Rai2 il 17 giugno 2021)
«Amica di salvataggio» e il tumulto delle nostre emozioni

Ci sono documenti visivi davanti ai quali è difficile dominare i sentimenti: si passa dalla commozione allo stupore, dalla curiosità al rimpianto, come se...
di Aldo Grasso (Corriere della Sera)

leggi
Il dramma di Ale Appiano e la solitudine della malattia

Per fare una battuta delle sue, Alessandra Appiano era più intelligente che bella, ed era bellissima dentro e fuori. Quando la telecamera del docufilm..
di Francesco Specchia (Libero)

leggi
L’opposto della tv del dolore

Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sulla cosiddetta tv del dolore. Prima l’anniversario di Vermicino, ritenuto l’inizio della tendenza a spettacolarizzare...
di Giorgio Simonelli (il Fatto Quotidiano.it)

leggi
Nanni Delbecchi-Alessandra Appiano, l’amore eterno in un documentario

Se la legge 180 non fosse stata svuotata forse lei si sarebbe potuta salvare dal male oscuro. Ma per una volta voglio parlare del...
di Fabiana Giacomotti (The Italian Times)

leggi
Amica di salvataggio

Se penso a una Pietà, penso al film-documentario «Amica di salvataggio», su Alessandra Appiano, di Nanni Delbecchi e Vito Oliva. Ma non penso alla Pietà di Michelangelo...
di Barbara Alberti (Confidenze)

leggi
Donne e depressione, quali risvolti nella vita privata e professionale?

Maria Latella intervista Nanni Delbecchi
(Radio24, Il Sole 24 Ore)

leggi e ascolta
I riconoscimenti in memoria di Alessandra
Siracusa, 18 giugno 2023
A Giorgio Boatti il Premio Letterario Alessandra Appiano

Il romanzo di Giorgio Boatti Abbassa il cielo e scendi è il vincitore del Premio Alessandra Appiano 2023, consegnato la sera del 18 giugno a Siracusa, nella suggestiva cornice del Castello Maniace. Quello di Boatti, si legge nella motivazione del Premio, “è una storia che alza il velo sulla quotidianità di una patologia psichiatrica che fa paura, produce stigma e mostra cosa accade nella vita reale quando ci si ritrova a fare i conti con un figlio e un fratello che si è perso l’anima tra le percezioni distorte della malattia.” Questo il link alla scheda del libro

Firenze, 12 maggio 2023
Oxfam e Alessandra contro le troppe ombre della Legge 180

Nell’ambito del Festival di Oxfam Italia tenutosi a Firenze è stato consegnato il premio Combattere la disuguaglianza, si può fare per l’anno 2023, dedicato ad Alessandra Appiano. Il riconoscimento è andato alla giornalista Rosita Rijtano per il suo libro Insubordinati - Inchiesta sui rider, (Edizioni Gruppo Abele). Rijtano racconta una professione dove la disuguaglianza si manifesta con una evidenza che non tutti riescono a vedere o capire, e dà voce a questi nuovi invisibili: “Pretendiamo di non vivere più come schiavi.”

Menzione speciale per Un cuore matto. E solo, reportage sulla malattia mentale a firma di Lavinia Nocelli pubblicato sul Manifesto nel giugno 2021. Nocelli punta il dito sulle troppe ombre della mancata applicazione della Legge 180: ecco perché i malati psichiatrici sono meno uguali degli altri. Una battaglia che è una delle ragion d’essere della nostra associazione. Per leggere l’inchiesta clicca qui

Il REMS - Residenza Esecuzione Misure Sicurezza - di Matera (Foto LaPresse/Emiliano Albensi)
Siracusa, 26 giugno 2022
A Maria Pia Ammirati il Premio Letterario Alessandra Appiano

E’ Maria Pia Ammirati con il romanzo Vita ordinaria di una donna di strada, (Mondadori) la vincitrice del premio Alessandra Appiano 2022. Anche quest’anno hanno concorso diverse opere di narrativa e saggistica che, come prescrive il bando del premio, ruotano attorno al tema del disagio esistenziale, con particolare riferimento alla condizione femminile.

Come sempre, la giuria include solo persone amiche di Alessandra; quest’anno è stata presieduta da Franco Cordelli e composta da Ottavia Piccolo, Silvia Truzzi, Chiara Gamberale, Daniela Marcheschi, Nanni Delbecchi, Diego Dalla Palma e Marco Garavaglia. La cerimonia di premiazione si è svolta domenica 26 giugno 2022 al Castello di Maniace di Siracusa a conclusione del Siracusa Book Festival.

Firenze, 23 settembre 2021
Consegnato a Firenze il Premio Combattere la disuguaglianza
ideato da Oxfam e dalla nostra Associazione in memoria di Alessandra

Dopo una serie di rinvii legati alla pandemia Oxfam Italia, organizzazione in prima linea contro ogni forma di disuguaglianza, ha tenuto oggi a battesimo il Premio Combattere la disuguaglianza - si può fare, ideato in collaborazione con Amici di Salvataggio – Associazione Alessandra Appiano (www.amicidisalvataggio.it) e con il patrocinio di RAI per il sociale.

Un triplice riconoscimento pubblico a professionisti della comunicazione, operatori/associazioni, aziende che con il loro lavoro abbiano dimostrato che è possibile contrastare le disuguaglianze, generando valori positivi per le comunità, in Italia e nel mondo; tema purtroppo mai di così stringente attualità. Delle tre sezioni in cui è articolato il premio, una è dedicata a Alessandra, che di Oxfam è stata ambasciatrice. [ilfattoquotidiano.it]

Il procedimento penale
10 luglio 2022   |    Nanni Delbecchi   |    Il Fatto Quotidiano
Assolta la psichiatra rinviata a giudizio per la morte di Alessandra

Venerdì 8 luglio 2022, al termine di quattro anni di indagini lente e contraddittorie da parte della Procura di Milano, il procedimento per accertare responsabilità penali nella morte di Alessandra si è concluso nel modo di gran lunga più prevedibile. Nessun rinvio a giudizio per i responsabili del reparto psichiatrico dell’ospedale San Raffaele Turro, rinvio a giudizio, richiesta di rito abbreviato e sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste”, per la psichiatra responsabile del ricovero di Alessandra.

Ma davvero la morte di Alessandra non si poteva evitare?

Clicca qui per leggere l’articolo che ricostruisce l’odissea giudiziaria.

10 luglio 2022   |    IlGiorno.it
Alessandra Appiano, assolta la dottoressa che aveva in cura la giornalista‑scrittrice

Asssolta con la formula "perché il fatto non sussiste" la dottoressa che aveva in cura Alessandra Appiano, la giornalista e scrittrice che si è tolta la vita a Milano nel giugno 2018 mentre era ricoverata nel reparto Psichiatria 1-Disturbi dell'umore, dell'ospedale San Raffaele Villa Turro. A deciderlo è stato il gup milanese Roberto Crepaldi al termine del processo con rito abbreviato in cui la Procura, dopo aver chiesto il rinvio a giudizio della psichiatra accusandola di omicidio colposo, ha cambiato idea proponendo l'assoluzione. Il pm Letizia Mocciaro, titolare dell'indagine, nel novembre 2019 si era vista respingere dal gip Patrizia Nobile una istanza di archiviazione [continua a leggere]

23 marzo 2022   |    Gianni Barbacetto   |    Il Fatto Quotidiano
Alessandra Appiano: la psichiatra che l’aveva in cura al San Raffaele va verso il processo

Va verso il giudizio abbreviato il procedimento aperto dopo la morte di Alessandra Appiano, scrittrice, amica del Fatto Quotidiano e moglie del nostro Nanni Delbecchi. Alessandra, impegnata nel volontariato e ambasciatrice Oxfam, ha vinto il premio Bancarella nel 2003 con il romanzo Amiche di salvataggio e ha poi scritto numerosi altri romanzi. Amica di salvataggio è il titolo del documentario trasmesso dalla Rai nel 2021, con la voce narrante di Lella Costa che ripercorre la vita della scrittrice attraverso le sue parole e le testimonianze degli amici. Alessandra si è tolta la vita il 3 giugno 2018, dopo aver chiesto di essere ricoverata in un luogo protetto, l’ospedale San Raffaele-Ville Turro, per essere aiutata a superare una crisi depressiva. Invece quel 3 giugno Alessandra è stata lasciata uscire dall’ospedale, senza alcun controllo. Il procedimento penale avviato dopo la sua morte stava per essere chiuso con una richiesta d’archiviazione. In seguito all’opposizione del marito, assistito dall’avvocato Lucilla Tassi, il sostituto procuratore milanese Maria Letizia Mocciaro, dopo un supplemento d’indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio per il medico del San Raffaele-Villa Turro che l’assisteva e l’aveva in cura, la psichiatra Raffaella Zanardi. [continua a leggere]

23 marzo 2022   |    Alessandro Fulloni   |    Corriere della Sera
Caso Appiano. A processo una psichiatra.

Una psichiatra del San Raffaele Turro di Milano andrà a processo, con rito abbreviato, per l’accusa di omicidio colposo riguardante la morte della scrittrice Alessandra Appiano che il 3 giugno 2018 si gettò dal balcone di un albergo nei pressi del reparto psichiatrico presso cui era ricoverata. E' stata la stessa dottoressa a chiedere ieri davanti al gup il giudizio abbreviato. A lei era affidata la cura della scrittrice a autrice tv.

Per l’accusa la psichiatra non avrebbe valutato correttamente quadro diagnostico e rischio suicidio, sottovalutando terapia e vigilanza. Avvertito dal 112, la mattina della tragedia il marito - il giornalista Nanni Delbecchi , parte civile e assistito dalla legale Lucilla Tassi - corse a Psichiatria dove pensava fosse avvenuta la disgrazia.

Qui gli dissero che Alessandra era uscita per un caffè. Invece si era già gettata dal vicino hotel.

4 febbraio 2021   |    Anna Giorgi   |    Il Giorno
Suicidio della scrittrice Appiano «Troppe negligenze: si indaghi»

Il noto volto tv era ricoverata in una clinica psichiatrica per una forma molto forte di depressione. Nel 2018 riuscì ad ottenere un permesso per un caffè, salì all'ottavo piano di un hotel e si buttò. Potrebbero esserci state davvero «negligenze ed omissioni» nella storia triste della morte di Alessandra Appiano la bella scrittrice, giornalista e opinionista tv, di 45 anni, che si è tolta la vita nel giugno del 2018, gettandosi dall'ottavo piano di un hotel di lusso, in zona Turro. Una vicenda umana e anche giudiziaria lunga e dolorosa. Il pm di turno aprì un fascicolo a modello 45 per quel suicidio, cioè un fascicolo senza ipotesi di reato, nè indagati che avrebbe consentito però accertamenti più approfonditi. II marito della donna si oppose alla richiesta di archiviazione e il giudice Patrizia Nobile rigettò la richiesta di archiviazione avanzata, quasi subito, del pubblico ministero che allora si occupava del caso. Il gip in sostanza aveva accolto l'istanza del marito della Appiano che si basava soprattutto sulla mancata «protezione» della paziente, la bella giornalista, da parte della struttura medica che la ospitava. La donna, scrittrice di successo, vincitrice del premio Bancarella nel 2003, impegnata nel sociale, nei temi che riguardavano le donne e volto noto in tv, era ricoverata nel reparto Psichiatria-Disturbi dell'umore, dell'ospedale «San Raffaele Villa Turro», nella prima periferia della città. [continua a leggere]

3 novembre 2019   |    Gianni Barbacetto e Maddalena Oliva   |    Il Fatto Quotidiano
Alessandra Appiano, l’indagine sulla morte non andrà in archivio

Si dice che “la libertà del paziente viene prima di tutto”. Anche, e soprattutto, quando la libertà può arrivare a spingersi al gesto ultimo, ed estremo, di porre fine alla propria sofferenza, gettandosi nel vuoto. Ma questo principio può non valere se si è ricoverati – pur con decisione volontaria – in una struttura medica. Perchè il paziente, specie se presenta disturbi della mente, è una persona che va “protetta”, prima di tutto da se stessa. La decisione, inaspettata, è arrivata una settimana fa. Di domenica mattina, così come di domenica mattina se n’era andata Alessandra. Il giudice di Milano Patrizia Nobile ha ordinato nuove indagini sulla morte di Alessandra Appiano. Smentendo il pubblico ministero che aveva chiesto di archiviare il procedimento penale contro ignoti per omicidio colposo, il gip ha così accolto le istanze di Nanni Delbecchi, marito di Alessandra e nostro collega. Alessandra Appiano, giornalista e scrittrice molto amata, è morta il 3 giugno 2018, mentre era ricoverata nel reparto Psichiatria 1-Disturbi dell’umore dell’ospedale San Raffaele Villa Turro di Milano. Alessandra quella mattina chiede e ottiene il permesso di andare a prendere un caffè al bar interno alla struttura ospedaliera. Invece esce, indisturbata (non è attivo alcun controllo o presidio di sicurezza all’ingresso). Percorre via Stamira D’Ancona, lo stradone dell’ospedale, e 400 metri più in là sale all’ottavo piano dell’Hotel Ramada. Verrà ritrovata con al polso il braccialetto dei degenti e nel braccio l’agocannula per le flebo. Sarà il marito Nanni a dover informare l’ospedale della scomparsa della moglie, con gli infermieri che cadono dalle nuvole: “Di che cosa si preoccupa? Sua moglie è andata a prendere un caffè, sarà tornata in stanza...”. Ma Alessandra in stanza non tornerà più... [continua a leggere]

Mi ricordo
Tutti quelli che hanno conosciuto Alessandra sono invitati a lasciare qui (in fondo a questa pagina) uno o più “mi ricordo” di un momento passato, rovistando nel bric-à-brac della memoria, con lo stesso procedimento del magnifico libro di Georges Perec Je me souviens.

• “Mi ricordo” averti vista entrare e aver pensato quanto fossi bella e quanto stessi soffrendo.“Mi ricordo” tu che mi dissi che ti piaceva il mio stile.“ Mi ricordo” il tuo grande anello e la tua borsa.“ mi ricordo che eravamo tutte due al Turro e che saremmo state grandi amiche ….. se.Ti penso sempre
Daniela Vaninetti

• Mi ricordo di quando ho conosciuto Alessandra negli anni 80. Tutte e due vivevamo in un pensionato nei pressi di corso Vercelli. Io ero appena laureata e iniziavo le prime supplenze; Alessandra veniva a Milano solo qualche giorno, quando lavorava come modella ed ho comprato da Lei qualche abito: ne aveva tantissimi .
Giusi

• Mi ricordo che non ricordo nulla di te, cara Alessandra perché non ti ho mai conosciuta. Ho sentito parlare di te dalla TV. Sei bella. Sei semplicemente bella e mi piace quello che sto leggendo di te. Mi piace quello che scrivono di te. Mi piace questa Associazione. nata in Memoria di te. Alessandra ti prometto che mi ricorderò sempre di te.
Camelia

• Mi ricordo la prima volta che ho incontrato Alessandra. Dovevo accompagnare i giornalisti nella suite di Wilbur Smith al Principe di Savoia. Le porte dell’ascensore si spalancano e vedo arrivare un’elegantissima signora. “Mi scusi, mi sa dire dove alloggia Wilbur Smith ?” Guardo la bella signora come ipnotizzato, convinto che sia una cliente di quell’albergo extralusso. "Smith, lo scrittore. Sono qui per un’intervista." “Ah, ma certo”, rispondo dandomi un pizzicotto. Così siamo diventati amici.
Tommaso

• Mi ricordo i soprannomi che Alessandra affibbiava ad alcuni buffi conoscenti. Fra tutti: Gatto di marmo, Gallina Chiquita e Fanatic ... indimenticabili.
Massimo

• Mi ricordo di Ale nel giardino della nostra casa nella campagna toscana. in costume su una sdraio a catturare il sole. Faceva di tutto per far credere allo stereotipo della ’bionda senz’anima’, ma poi d’improvviso serissima tirava fuori la sua profondità in una battuta, lasciando a bocca aperta chi non la conosceva. Ale, volevi far credere di non saper fare niente e poi d’improvviso tiravi fuori una meravigliosa pasta pomodorini freschi e pesto che a volte in tuo onore ancora faccio. E ti penso.
Daniela

• Mi ricordo le chiacchierate in showroom mentre sceglievi i gioielli che ti stavano immensamente bene, sempre così gentile e sorridente..Eri proprio un sole!
Francesca

• Mi ricordo che in casa non abbiamo mai avuto né il presepe né l’albero di Natale. E in 25 anni non ci siamo mai posti il problema.
Nanni

• Mi ricordo di Alassio, qualche anno fa. Cena a un ristorante sulla spiaggia. Pochi amici intimi e scenario incantevole. Parlavi di tutto con passione e ironia, sensibilita’ e intuito. Mai banale. E ricordo le tue parole commosse quando si ricordavano il talento e la fragilita’ di Amy Winehouse, interprete tanto grande quanto sfortunata. Nei tuoi occhi c’era autentica compassione per quell’anima tormentata. La compassione dei poeti.
Mario

• Mi ricordo quando mia figlia di 8 anni, guardando Alessandra con occhi stellati le disse:"Sei la più bella che ho mai visto. Io non sarò mai bella così ". Ale smise di chiacchierare con noi e spostò tutta la sua attenzione su Chiara, creando una sorta di bolla che includeva solo loro due. Confabularono per qualche istante, poi Ale mi chiese:"Posso portarmi via Chiara una mezz’ora?". Quando tornarono, Chiara brillava di luce propria . "Ma che ti è successo?" "Ale mi ha detto tutti i trucchi per essere bella. Ma dice che per prima cosa se non sono bella dentro non potrò mai essere bella fuori. E mi ha detto che dentro io sono bellissima. E per questo sono già bella come una principessa anche fuori." Questo era Alessandra: una fata bellissima, che sapeva davvero fare magie.
Alessandra Casella

• Mi ricordo che Alessandra osava l’inosabile. Aveva un senso così profondo della giustizia che non aveva avuto timore ad affrontare anche un orrido mostro mitologico: il bagnino di Alassio, il nemico di salvataggio. Violando una ferrea regola non scritta, Alessandra si era allontanata dal proprio stabilimento balneare e, temerariamente, si era portata addirittura ai confini con Laigueglia. Per rispondere ad un messaggino sul cellulare si era azzardata a sedersi sulla battigia, suscitando le sentite rimostranze del bagnino che l’aveva poi fatta sloggiare. Ne seguì una polemica sui giornali, che per un po’ fece sognare il sottomesso popolo dei bagnanti. Aveva partecipato al Drive In, non aveva proprio paura di nulla.
Antonio Ricci

• Mi ricordo il primo giorno che arrivasti nella casa di via Barberini. Era il 1988: bellissima, slanciata, sorridente e felice di questa nuova vita a Roma. E curiosa del nostro cammino di nuove amiche insieme.
Daniela

• Mi ricordo che comparve all’improvviso davanti alla scrivania di una collega. "Ti ho portato un piccolo regalo", disse. Era uno slip rosso fuoco. Mi fu simpatica da subito
Andrea

• Mi ricordo quando abbiamo organizzato insieme "Una festa d’estate da Leonardo: una cena per il dono" . Era il 23 luglio 2015. Alessandra, che conoscevo da quando eravamo ragazze, mi ha sempre colpito per ill suo grande bisogno di donare.
Gianna

• Mi ricordo una domenica di mare a all’ora di pranzo. Nanni e Vito si preparavano per andare al ristorante, ma Ale ha tirato fuori un piccolo picnic per noi due. Uova bollite e macedonia. “Cara cucciolotta ho organizzato tutto e mi prendo cura di te. Siamo all’inizio dell’estate e qualche piccolo sacrificio bisogna farlo per tenere botta!”
Cristina

• Mi ricordo un pomeriggio romano, chiacchiere sul divano a casa di Alessandra e Nanni. «Sai qual è la verità? Arrivare a 60 anni è una grande fregatura!»
Paolo

• Mi ricordo i nostri ferragosto al fiume Esteròn. Dopo il bagno risalivamo fino alla trattoria dei nostri amici che avevano preparato i ravioli.
Giusi

• Mi ricordo di me e Alessandra sulle scale mobili alla Rinascente. Un tizio rimane talmente abbagliato che è andato a sbattere contro un muretto... E Alessandra non si è accorta di nulla.
Franca

• Mi ricordo quando mi disse: “Sono felice per te e per il tuo compagno. Non fartelo scappare è un ragazzo dolcissimo. Siete una bella coppia. Bravi!”
Damiano

• Mi ricordo che quando t'incontravo / mi sorridevano gli occhi / che poi è un modo per dire / che la mente riluceva / nella bellezza del tuo stare / nel mondo come un richiamo / o una probità irriducibile / - e questa brillare, di riflesso, / forse ti feriva o non so cosa. // Così lasciasti credere ai felici pochi / che l'eterno non ha soglia / e che infera non è stata / la porta che hai attraversata. Questo mi ricordo. Questo.
Enzo Di Mauro

• Mi ricordo una sua mail che si chiudeva così: «Oggi la casa di Alassio è inondata di sole. Dovete venire a trovarci, prima o poi».
Eliana

• Mi ricordo il Premio Bancarella, Pontremoli 2003. Ilaria ed io tra il pubblico contavamo su un foglietto i voti di Alessandra e degli altri partecipanti. Lei dal palco ci guardava incredula e noi le facevamo segno che era fatta.
Ennio

• Mi ricordo che a lei piaceva parlare a me ascoltare, a lei piaceva fare regali a me riceverli, a tutte e due piaceva mettere in fila e inventare parole, come tachipsichico, coniglietto, pastorella. E naturalmente, amica di salvataggio.
Anna

• Mi ricordo quando, a San Fruttuoso, Alessandra mi ha ancorato alla spalla il suo zainetto: “Guarda come sta bene con il tuo abitino!”
Sarah

• Mi ricordo che aspettavo una certa Alessandra che aveva bisogno di abiti per il mercatino di Don Mazzi. Apro la porta e mi trovo di fronte una bonazza su tacco 12; "Ma che c'entro io con questa?", ho pensato. Otto minuti dopo, attorno al tavolo, eravamo già amiche.
Pamela

• Mi ricordo il telefono che squilla: "Cucciolotti, siete a casa?" "No, siamo ancora al mare." "Peccato! perché siamo dalle vostre parti e pensavamo di andare a cena insieme. Abbiamo passato una giornata con gente noiosa e volevamo rimediare con amici divertenti."
Giorgio